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Alfred HitchcocK

 

Studi & Reviews

 

 

Reviews

Le sceneggiature in lingua originale  clicca
Giochi degli sguardi, costante Hitchcockiana clicca
Introduction à la méthode d'Alfred Hitchcock clicca
Filmati vari di Alfred Hitchcock clicca

 

Le sceneggiature in lingua originale

 

Notorious
Written by Ben Hecht
Produced by RKO Radio Pictures Inc.
formato RTF 1946
       
L'altro uomo - delitto per delitto (Strangers on a Train)
Final Draft - October 18, 1950.
Written by Raymond Chandler and Czenzi Ormonde.
Produced by Warner Bros.
formato PDF 1951
       

La finestra sul cortile (Rear Window)
Final White Script - December 1, 1953.
Written by John Michael Hayes.
From the Short Story It Had To Be Murder by Cornell Woolrich.

Produced by Paramount.

formato PDF 1954
       
L'uomo che sapeva troppo (Man Who Knew Too Much)
Final Draft - May 7, 1955.
Written by John Michael Hayes.
Produced by Alfred Hitchcock / Paramount.
formato PDF 1956
       
La donna che visse due volte (Vertigo)
Revised Draft - September 12, 1957.
Written by Alec Coppel and Samuel Taylor. Based on the novel D'Entre les Morts by Pierre Boileau and Thomas  Narcejac.
Produced by Paramount.
formato PDF 1958
       
Intrigo Internazionale (North by Northwest)
Shooting Script - August 12, 1958.
Written by Ernest Lehman.
Produced by MGM.
formato PDF 1959
       
Psyco (Psycho)
Revised Draft - December 1, 1959.
Written by Joseph Stefano. Based on the novel by Robert Bloch.
Produced by Paramount.
formato PDF 1960
       
Gli Uccelli (The Birds)
Final 2nd Revision - March 2, 1962.
Written by Evan Hunter. Based on the novel by Daphne Du Maurier.
Produced by Universal.
formato RTF 1963

 

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Giochi degli sguardi, costante Hitchcockiana
 a cura di Giancarlo Beltrame (formato PDF)

documento di 23 pagine

 

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Introduction à la méthode d'Alfred Hitchcock
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abbiamo dimenticato perché Joan Fontaine si sporge sul filo della scogliera

e che cosa Joel McCrea
andava chissà mai a fare in Olanda

abbiamo dimenticato su cosa Montgomery Clift mantiene un eterno silenzio e perché Janet Leigh si ferma al Bates motel e perché Teresa Wright è sempre e ancora innamorata di zio Charlie di cosa Henry Fonda non è del tutto colpevole e perché esattamente il governo americano ingaggia Ingrid Bergman

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ma ci ricordiamo di una borsetta ma ci ricordiamo di un autobotte nel deserto ma, ci ricordiamo di un bicchiere di latte delle pale di un mulino di una spazzola per capelli ma ci ricordiamo di una file di bottiglie di un paio d'occhiali di uno spartito musicale di un mazzo di chiavi

perché con essi e attraverso essi Alfred Hitchcock riuscì là dove fallirono Alessandro, Giulio Cesare Napoleone prendere il controllo dell'universo

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può darsi che in diecimila non abbiano dimenticato la mela di Cezanne ma saranno un miliardo gli spettatori che si ricorderanno l'accendino dello sconosciuto del treno del Nord

e se Alfred Hitchcock è stato il solo poeta maledetto ad avere successo è perché egli è stato il più grande creatore di forme del ventesimo secolo e perché sono le forme che ci dicono in fin dei conti che c'è al fondo delle cose adesso, perché che altro è l'arte se non ciò per cui le forme divengono stile e che altro è lo stile se non l'uomo

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allora è una bionda senza reggiseno pedinata da un detective che ha paura del vuoto a portarci la prova che tutto questo non è altro che cinema in altri termini l'arte in fasce

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traduzione di Giancarlo Beltrame da Jean-Luc Godard, Histoire(s) du cinéma, Gallimard, Paris 1998, vol. IV, pp. 78-92:

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Chi dice Donna…

Un sospetto di misoginia: certe donne di Hitchcock incedono attraverso i suoi film, a volte crudeli, a volte solo segnate dalla vita, e mantengono intatto oltre la fine il loro mistero. In “Vertigo” Judy che si trasforma due volte in Madeleine (la prima per denaro, la seconda per amore) è solo la più emblematica. Marlen Dietrich in “Paura in palcoscenico” (innocente) e Alida Valli nel “Caso Paradine” (colpevole) non sono poi molto diverse, nel loro algido gioco di seduzione. Tippi Hedren, in “Marnie” e “Gli uccelli”, è un groviglio indecifrabile; e Grace Kelly era comunque troppo bella per non essere pericolosa. Karen Black in “Complotto di famiglia” è una dark lady senza scrupoli ed Eva Marie Saint in “Intrigo internazionale” ha un “passato” da far dimenticare all’eroe. Come aveva persino la dolcissima Ingrid Bergman di “Notorius”, che innesca con Cary Grant il più puro dei rapporti sado-maso hitchcockiani. Perché in realtà, le sue donne sono spesso “sospette”, i suoi uomini sono quasi sempre sadici indolenti, solitari, inclini alla sopraffazione e all’ossessione.
Forse, non era una questione di misoginia, né di misantropia; forse Hitchcock conosceva bene le ombre dell’animo umano. 

Emanuela Martini – tratto dal settimanale Film-TV 

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