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Studi & Reviews

Notorious - L'amante perduta
(1946)

 

Le sceneggiature in lingua originale

Written by Ben Hecht
Produced by RKO Radio Pictures Inc.

formato RTF 1946
 
 

La chiave di Hitchcock

Nel gergo cinematografico il master non è un titolo di studio ma un’inquadratura d’insieme che racchiude un’azione completa. Consiste in un totale quasi sempre fisso nel quale sono disposti i personaggi in rapporto all’ambiente.
Con altre inquadrature ravvicinate (campi medi, primi piani, eccetera) si sottolineano poi le battute e le reazioni più importanti, e in montaggio si comporrà l’intera sequenza secondo una logica di racconto che è propria del cinema. Il master serve allo spettatore per localizzare i fatti e al regista per stabilire con chiarezza la geografia della scena: da questa geografia nascono delle regole seguendo le quali si può un corretto uso della tecnica. Le scuole di cinema spendono mesi per insegnare il precetto del master che si impara in mezzora: precetto utile ma obsoleto, equivalente delle aste che una volta ci imponevano alle elementari. E’ un sistema che ti assicura la sufficienza, ma a livello espressivo vale zero, perché sviluppa la rappresentazione in modo meccanico e prevedibile. Lo si tiene da conto (il master) nei lavori televisivi, per girare alla svelta.
Il cinema di Hitchcock rifiuta il concetto di master come metodo, così come respinge la tecnica fine a se stessa. Ogni inquadratura deve avere per sé un significato, e l’insieme delle inquadrature che compongono la scena deve esprimere un’emozione, non esibire un saggio di calligrafia.
In Notorius, ad esempio, c’è un movimento di macchina che sembra eccentrico ed è invece indispensabile. E’ quel famoso dolly a scendere che va dal totale alla testa fino al dettaglio della chiave che Ingrid Bergman stringe nella mano sinistra. Hitchcock ci mostra qui l’essenza del suo credo. Siamo in un salone affollato di gente per un ricevimento, ma nell’atmosfera mondana si nasconde un piccolo elemento di vitale importanza, il punto cruciale del dramma. Basta prendere alla lettera questa frase – dice Hitchcock – e darle un’immediata traduzione visiva. Si parte dunque dall’immagine più ampia (il totale del salone) e si va giù fino a svelare l’elemento segreto (la chiave nella mano). Questo è il modo per dire in una sola inquadratura: tutti si stanno divertendo ma non si accorgono che c’è tempesta nell’aria, una tempesta racchiusa in una piccola chiave.
«Quando giro un film – confessava ancora Hitchcock – io non sono sul set; io sto guardando lo schermo». Voleva dire che è quella dello schermo l’unica geografia che conta, anche al momento delle riprese. Tutto il resto è master 

Gianni Amelio, (Regista) - (Tratto dalla rivista Film-TV)